Coniche luogo nel piano: CONICOGRAFO PACIOTTI ODDI

Muzio Oddi, ingegnere ducale alla corte di Urbino, aveva in città una "Casa-accademia", in cui trasmetteva ai giovani conoscenze e informazioni. Il Cavalieri lo presenta come "persona consumata negli studii della Matematica, e molto intelligente sì della Teorica che della Pratica". La macchina qui esposta è illustrata da Oddi (il quale ne attribuisce la invenzione al Paciotti e la mostrò al Cavalieri) in un trattato sugli orologi solari (fig. 1). Ricordiamo che le coniche erano chiamate anche "curve orarie", perchè descritte, al variare del tempo, dall'estremità di un'ombra solare. Questo conicografo, come quelli del Cavalieri, utilizza ancora i "sintomi" di Menecmo. Si tratta però di uno strumento flessibile (fig. 2): consente infatti, mediante spostamenti continui (anche molto piccoli) di una lunga sbarra chiamata "reggitore" di passare dal disegno di un arco d'ellisse a quello di un arco d'iperbole o parabola. Il suo uso mette dunque in luce (in modo indipendente da ogni riferimento diretto allo spazio tridimensionale) sia la natura profondamente unitaria delle coniche, sia l'importanza matematica del concetto intuitivo di continuità o "assenza di interruzioni" 

fig. 1 fig. 2