Anamorfosi ottiche (Niceron)

Le anamorfosi ottiche sono tracciate su superfici bidimensionali (piane nei casi più semplici) e osservabili direttamente a occhio nudo (”per radium directum”). Nella costruzione si seguono le leggi geometriche della prospettiva normale, ma si trasgredisce alle norme del codice prospettico dominante tra Quattrocento e Cinquecento. In esso, l’occhio e l’osservatore sono in posizione frontale, il punto di distanza consente un angolo visivo inferiore a 90°, l’altezza dell’orizzonte corrisponde a una statura normale. In un’anamorfosi, la posizione del punto di vista è fortemente laterale, in modo che tutti i raggi visuali colpiscano l'oggetto molto obliquamente, il punto di distanza è molto vicino al punto di fuga, l'altezza dell'orizzonte può essere molto aumentata.

Si guarda l’immagine disegnata attraverso l’oculare.

Per maggiori dettagli, cfr. Scheda di approfondimento

Fonte: J. F. Niceron, La perspective curieuse, ou magie artificielle …, Parigi 1638; G. Scott, Magia universalis naturae et artis, Wurtzburg 1657, Parte I, Libro III